“E’ Ribéss”

TITOLO PROGETTOE Ribéss
EVENTOBando di concorso pubblico per l’ideazione di una panchina
LUOGOSantarcangelo di Romagna (RN)
ANNO2018
CATEGORIAInstallazione artistica
COMPITOIdeazione, progettazione e realizzazione.
COMMITTENTEComune di Santarcangelo di R.
COAUTOREElena Leria Jimenez

In italiano Re Biscio, Rebiscio, a volte Rebissone. Discendente del temibile Basilisco. E’ assai più comune raggelarsi per il fischio fortissimo con cui si annuncia, piuttosto che per una sua teatrale apparizione nei dintorni. Quanto è effettivamente grande? ha il fusto di una serpe o corte zampe artigliate? uno o due paia? la sua dentellata cresta vermiglia è come quella dei galli o racchiusa come una corona regale? Ogni fiaba, leggenda, antica cronaca o recente avvistamento offre un identikit diverso di Sua Bisciosità. Una cosa è sicura: la tana è ben nascosta sott’acqua. Tra i rettili fantastici che si assiepano nella Romagna dei racconti popolari, e’ Ribéss spicca per un’innegabile particolarità: una gemma incastonata al centro della fronte che, brillando, riduce alla paralisi la sua preda. O forse è il simbolico terzo occhio, sigillo della sua eternità. O forse è i l magnetismo proprio del suo sguardo anfibio. Comunque sia, lo Strisciante Sovrano, forte della sua virtù ipnotica va a caccia soprattutto di fanciulle. Le nonne di una volta si raccomandavano tanto, con le nipotine, di non giocherellare tra i cespugli del Marecchia e dell’Uso, o troppo vicino ai canali scavati a filo di borgo, che collegando al Marecchia via Ruggeri e via del Pozo Lungo delimitavano la Venezia di Santarcangelo. Nulla sul Re Biscio è scontato, nemmeno cosa mai resti nella mente delle sue vittime: se terrore, voluttà o conoscenze segrete su questo e altri mondi. L’inafferrabile Re delle Serpi è difficile da avvistare, ma non del tutto impossibile, se è vero che è stato scorto anche in questi Pratini, e c’è ancora chi giura di averlo incrociato in pieno giorno.

Testo di Giulio Accettulli

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